Descrizione
Ogni paese, ogni borgo di Calabria ha il suo "Calvario", situato in genere poco al di fuori del centro abitato, a ricordo della posizione del Golgota rispetto alla città di Gerusalemme. (…) molti di essi sono stati gravemente alterati da incauti "restauri" e "abellimenti", eseguiti, pur con intenzioni lodevoli, per iniziativa spontanea dei cittadini, magari con l'aiuto finanziario di qualche benefattore (spesso emigrante, che così ha inteso compiere un gesto di amore verso il proprio paese insieme ad un atto di fede). Trattandosi di edilizia "minore", tutto si è compiuto senza che nessuno intervenisse per salvare dallo scempio tanti piccoli capolavori di arte popolare.
Paradossalmente, si sono salvati i "Calvari" che non hanno subito i suddetti "abbellimenti" e "restauri", ma molti di essi rischiano la demolizione o l'irreparabile alterazione. (...)Non mancano tuttavia casi di corretto intervento conservativo, ad esempio quelli eseguiti sull'atipico "Calvario" di Zambrone
Tipologie:
Anche se le architetture dei "Calvari" sono svariatissime, le tipologie possono essere ricondotte alle seguenti principali:
a) Edicola singola sormontata da una o da tre croci;
b) Tre edicole ciascuna sormontata da una croce;
c) Cinque edicole ciascuna sormontata da una croce.
La tipologia più diffusa in assoluto è quella b) (65-70%), in quanto corrispondente alla consolidata iconografia del Golgota, sulla cui sommità appaiono infisse la croce di Cristo in posizione centrale e più elevata e quelle dei due "ladroni" in posizione simmetriche laterali. La tipologia a) è sostanzialmente dovuta a ragioni di economia o di mancanza di spazio. La tipologia c) si riferisce a "Calvari" di dimensioni maggiori, situati in genere in centri importanti (…) realizzati quindi in difformità dalla citata iconografia del Golgota; le dimensioni della costruzione rivelano quindi le maggiori possibilità economiche della comunità .
Si incontrano anche alcune varianti non essenziali:
- tre edicole sormontate da cinque croci;
- cinque edicole sormontate da tre croci;
- cinque edicole, con quella centrale sormontata da una croce.
Atipici sono i "Calvari" di Zambrone (la costruzione principale, contenente una sola edicola, è allineata con tre cippi sormontati da croci) Elementi costitutivi
1) Edicole
L'edicola centrale è sempre di dimensioni maggiori di quelle laterali poiché è riservata alla rappresentazione del Crocifisso. A volte tali dimensioni divengono preponderanti, talché potrebbe addirittura configurarsi una nuova e diversa tipologia della costruzione; ma, a ben vedere, non si tratta altro che dell'enorme allargamento della nicchia centrale a scapito di quelle laterali. L'edicola centrale può, al limite, trasformarsi in una vera e propria piccola abside, contenente un Crocifisso di gesso, statue, o un grande dipinto. La grande nicchia-abside può a volte costituire di fatto il "contenitore" dell'intero "Calvario", racchiudendo così nel suo interno le croci, le statue, gli addobbi.
2) Croci
Le croci dei "Calvari sono realizzate in genere in ferro battuto (ma anche in muratura), con grande fantasia e varietà di forme; quella centrale è spesso munita dei simboli della Passione (gallo, calice, scala, lancia, tenaglia, martello, chiodi).
3) Recinzione
I "Calvari", indipendentemente dalle suddette tipologie, sono molto spesso dotati di un recinto che delimita un'area ad essi antistante, avente funzioni di zona di rispetto, di preghiera e di isolamento; il recinto è spesso abellito dai fedeli con vasi di fiori ed è anche il posto del sacerdote durante le eventuali funzioni religiose.
4) Altri elementi decorativi e architettonici
Grande è la varietà di forme e di elementi decorativi utilizzati: statue, bassorilievi in gesso, lesene, volute, stucchi, corone di spine, angeli, festoni, volti di Cristo nel sudario, rami fioriti. Cippi Spesso sul limitare dei borghi vi sono anche cippi, monolitici o in laterizio, sormontati da una croce, in genere in ferro battuto, spesso munita dei simboli della Passione.
Detti cippi, a rigore, non possono essere considerati "piccoli Calvari", ma si tratta pur sempre di elementi che testimoniano come sia viva la considerazione che la Passione di Cristo ha nel sentimento del popolo credente. In realtà , il sentimento religioso correttamente attribuisce una assoluta centralità alla Passione di Cristo, e pone in secondo piano la venerazione dei Santi, differentemente da quanto avviene in altre regioni. Probabilmente la ragione di ciò sta nella propria identificazione con l'Uomo sofferente, nella certezza della sua Risurrezione e quindi nella speranza del proprio riscatto dalla fatica, dall'indigenza e dall'oppressione.
Invero, le edicole di campagna dedicate ai vari Santi non sono in numero elevato rispetto a quello dei "Calvari" e dei cippi; e molte edicole sono peraltro dedicate alla Madonna, nella iconografia dell'Addolorata. Possiamo poi ricordare l'importanza che ha la "sacra rappresentazione" popolare del giorno di Pasqua, di enorme intensità emotiva: l'Affruntata", incontro drammatico fra l'Addolorata ed il Cristo risorto. Spesso i cippi si trovano sulla via che conduce al "Calvario" vero e proprio, a ricordare le cadute di Gesù Cristo sotto il peso della Croce, verso il Golgota. Altri cippi si trovano invece nel centro abitato, spesso in prossimità di Chiese; la presenza dei cippi caratterizzava addirittura il luogo, il quartiere, la contrada (…). Ricordiamo che fino ad una trentina di anni fa il tratto della S.S. 18 che giunge a Mileto provenendo da Vibo, era costeggiato da molti imponenti basamenti in laterizio sormontati da croci, in direzione del Duomo; oggi ne rimangono solo alcune tracce. Conclusioni
Ogni "Calvario", sia modesto ed usurato dal tempo, sia dignitosamente accudito, rappresenta un ulteriore elemento dell'immenso patrimonio della civiltà contadina, nella sua infinita varietà di forme, situazioni e colori. La cultura contadina, e quindi l'arte popolare, richiede che le si accosti con mente sgombra da pregiudizi e con disponibilità intellettuale a valutare fatti e circostanze, la cui importanza emerge solo mediante la frequentazione della gente e della sua vita. Sono cultura gli usi e le costumanze, le tradizioni e le testimonianze di religiosità che si incontrano ad ogni passo nelle campagne e nei borghi, saldamente radicati fra la gente, patrimonio comune, via di comunicazione e di reciproca solidarietà .